venerdì 27 agosto 2010

chi beve e guida è un bambino cattivo

La lettura di questo blog è sconsigliata ai minori, ai deboli di cuore, ai puritani, ai ruffiani e agl'imbecilli.
E ora che siamo rimasti in pochi, si consiglia di procedere con cautela

Con la stagione estiva fanno più notizia le stragi autostradali di famiglie distrutte mentre andavano in vacanza ma a settembre sulla stampa nazionale torneranno di moda le stragi del sabato sera. Tutti giovani cadaveri rigorosamente sotto i trent'anni e possibilmente di bella presenza.

Poche settimane fa mi sono accorta di un grande cartellone pubblicitario per strada, di quelli per i quali non si bada a spese. Me ne sono accorta non perché fosse degno di nota ma per il fatto che sono particolarmente interessata all'argomento in questione. La faccia del deejay Linus (che si poteva dire giovane quando io andavo alle elementari) campeggiava su un fondo verdino raccomandandomi bonariamente di non bere prima di guidare. Nobilissimo il suo intento, ma pressoché inutile: se fossi un diciottenne neo-patentato ingranerei la marcia dopo aver dato un sorso alla mia birra e ripartirei a velocità facendo una sonora pernacchia al vecchio Linus dai capelli grigi.

Se vuoi convincere qualcuno devi fargli capire  che in qualche modo ti identifichi con lui e lo capisci. Gli autori di queste campagne dimostrano di non conoscere il target al quale si rivolgono che è, principalmente, quello dei giovani. Pensi che a uno cresciuto ad ammazzare zombie in un videogioco a dir poco agghiacciante freghi qualcosa del bonario sorriso di Linus? Ci penserà su dai due ai tre secondi prima di farsi un altro mojito.

Mi si potrà obiettare che non c'è stato mica solo Linus come testimonial. E' vero. In una precedente campagna multisoggetto, sempre dello stesso autore suppongo, un campione (o campionessa) sportivo/a sorrideva dichiarando che no, loro a guidare dopo aver bevuto non ci si mettevano proprio. Giovani che parlano ai giovani, ora sì che mi hai convinto. In effetti però, se ci penso bene la maggior parte dei giovani che conosco non pratica sport per mancanza di spazi e strutture adeguate, non va nemmeno in palestra, non sa chi siano quei tipi là se non occasionalmente quando ci sono le Olimpiadi in tv.

Nel caso di una comunicazione sociale così delicata, sono ben altri i mezzi persuasivi e i toni che andrebbero usati, se si volesse produrre qualche risultato e forse giustificare l'occupazione di spazi pubblicitari con l'impiego di soldi pubblici.

Di spot televisivi memorabili sull'argomento, francamente non ne ricordo. Il che è quanto dire. Ma ricordo bene invece alcuni commercials che giravano qualche anno fa sulle televisioni irlandesi. Ricordo di aver pensato che non mi sarebbe mai capitato di vedere una cosa del genere in Italia.



Anche questo fa pensare un po' più a lungo di due o tre secondi prima di bere ancora. Credo sia anch'esso irlandese ma ne ho trovato una versione tedesca, alla fine c'è scritto "vivresti con questo rimorso?".



Vi sentite anche voi come se vi avessero dato un pugno nello stomaco? Benissimo, è proprio l'effetto che doveva farvi. Non tutto deve essere così cruento, naturalmente, anche l'umorismo può essere usato per fare riflettere le persone su condotte potenzialmente pericolose come bere e mettersi alla guida. E' probabilmente meno efficace della cruda realtà ma sempre più interessante dei tipi che sorridono su fondi color pastello. Questo o questo ne sono l'esempio.





Accanto alla persuasione pubblicitaria, sarebbe opportuno anche avviare politiche mirate alla prevenzione di queste stragi. Ancora una volta l'esempio positivo ci viene dagli irlandesi, noto popolo di alcolizzati, che però sembrano mostrare più criterio di noi quando si tratta di divertirsi senza rischiare la vita: nessuno a Dublino e dintorni prende la macchina la sera per uscire. I taxi hanno prezzi molto contenuti, in qualche caso persino più convenienti degli autobus notturni. Ma queste politiche dettate dal buon senso sembrano non poter attecchire da queste parti.

Molto più facile mettere su posti di blocco, la via della repressione. Non ne nego l'utilità in termini di dissuasione dal mettersi alla guida ubriachi, ma i ragazzi sono ragazzi e rischieranno prima o poi, perché è nella loro natura. E poi, in tutta onestà, non c'è proprio nient'altro da fare che bere il sabato sera.

photo©silviaz.com 



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