giovedì 13 ottobre 2011

Pellicce, dal rifiuto al nuovo boom: scaffali pieni per nuove Crudelia De Mon

Indossare pellicce di animali è forse giustificabile se si vive in Siberia, lo è decisamente meno quando si può godere del clima mite della California. Il consiglio comunale di West Hollywood ha votato un provvedimento per vietare la vendita di pellicce e di ogni altro genere di vello animale. Se approvata in via definitiva, la legge entrerà in vigore nel giugno del 2012.

La notizia, com’era prevedibile, ha suscitato reazioni accese e contrastanti: da una parte quelle entusiastiche degli attivisti per i diritti degli animali, dall’altra quelle ferocemente polemiche di chi con pelli e pellicce realizza una fortuna.

Il presidente della Camera di commercio di West Hollywood Genevieve Morrill si è subito lamentata, in un’intervista al New York Times, del fatto che provvedimento avrebbe potuto “diminuire l’importanza della città come capitale della moda”. Mentre Keith Kaplan, manager del Fur Information Council, si è dichiarato addirittura “scioccato dal fatto che il consiglio comunale si sia lasciato condizionare dagli interessi di un gruppo di estremisti”. 

In realtà il disgusto verso i capi realizzati con pellicce animali non è una questione da estremisti, ma un sentimento molto più diffuso. L’idea imposta dalle case di moda che indossare la pelliccia di un animale sia trendy si oppone alla visione di molti amanti della natura, secondo i quali le signore impellicciate assumerebbero il famigerato aspetto di Crudelia De Mon... (segue)

photo©silviaz.com