domenica 3 ottobre 2010

just a note

caro benedetto,

mi permetto di scriverti anche se non ci conosciamo. in fondo, visto che ti fai quasi quotidianamente i fatti nostri, sembra quasi naturale darti del tu. certo, non sono mai stata una cattolica modello, però sono una brava persona e non ho mai avuto nulla contro la chiesa né contro la religione, fino a pochi anni fa. devo proprio dirtelo benedetto, ci andavo anche in chiesa qualche volta, finché non ho conosciuto te. so che dormirai ugualmente stanotte ma volevo che sapessi. 

sono molto contenta che abbiano ripulito la città di palermo in occasione della tua visita. Hanno svuotato finalmente i tombini stracolmi di tusaicosa, sì quelli che esplodono ogni volta che piove; hanno potato gli alberi che coprivano i cartelli stradali causando incidenti e hanno anche sostituito le lampadine fulminate. ma soltanto dove passavi tu. sono un po' gelosa devo dire. sai, mi hanno investita sulle strisce pedonali la settimana scorsa in pieno centro e solo perché quella strada non era illuminata dalla luce della tua santità: da anni i lampioni sono spenti, kaputt. se solo fossi stata sul tuo percorso, forse non avrei rischiato la vita. ma non ti preoccupare, tutto sommato sono miracolata anche se non posso dire sia merito tuo.

quanto al tuo discorso di oggi, per quel che ne ho sentito, avrei una domanda: ma ci credi veramente a quello che dici? non sarai tanto ingenuo da pensare che la mafia sia qualcosa di alternativo, un universo parallelo. la mafia è un modo di pensare, uno stile di vita che si impone con la forza ad una intera collettività. qualcosa ti suona familiare, eh?

capisco che sei straniero e che la città del vaticano sarà una noia mortale ma credo proprio che qui a palermo la digos abbia cose ben più urgenti che fare sparire striscioni e locandine. e immagino avrà avuto un gran bel da fare oggi. ti rendi conto che non ha senso parlare di mafia con questi presupposti, vero?

mi piaceva gesù, a suo modo era un rivoluzionario.
tu sei un vecchio conservatore nel peggiore dei modi.
rassegnati, benedetto: non piaci a nessuno


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