Il cartello è una beffa: “Divieto categorico di abbandono dei rifiuti” e a due passi c'è una delle discariche più imponenti della città. Sì, in pieno centro, sì a pochi metri dalle abitazioni. Sembra incredibile, ma è Palermo.
Documentare le installazioni "creative" di spazzatura e oggetti abbandonati in città è un impegno potenzialmente infinito. Ma è nato prima il palermitano o la munnizza? Ovvero: è colpa dell'amministrazione comunale incapace di tenere le strade pulite o è colpa di persone incivili che impediscono il mantenimento di uno stato decoroso in tutti i quartieri della città?
Quella di Palermo con la sporcizia è una vecchia relazione. Persino Goethe nel suo “Viaggio in Italia” racconta della settecentesca spazzatura palermitana. Da allora non è cambiato nulla: piuttosto che pretendere la pulizia delle strade, ci si affida all'intervento di santa Rosalia.
I residenti provano senz'altro meno entusiasmo dei turisti, soprattutto quando abitano a piano terra e devono difendersi dalle legioni di topi che trovano un perfetto riparo fra spazzatura e cianfrusaglie (segue)
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